Problemi di feci molli o liquide? Scopriamo le cause e troviamo rimedi a questo disagio
Le feci, prodotto finale di scarto della digestione, possono avere consistenza variabile.
A seconda di quello che mangiamo e del nostro stato di salute, possono cambiare odore, colore, forma, quantità, composizione e aspetto, pronosticando eventuali patologie. Tale è l’importanza di forma e consistenza delle feci che da decenni esiste uno strumento validato dalla comunità scientifica internazionale – la scala di Bristol [1] in grado valutare la risposta ai trattamenti farmacologici e non nei pazienti adulti, sulla base di 7 livelli di consistenza delle feci, che vanno dalla forma solida alla diarrea acquosa. Le feci di tipo 6 e 7 – molli o liquide, informi o senza parti solide, si trovano agli ultimi livelli della scala.
Feci molli o liquide, perché può insorgere questo problema?
Le feci molli o liquide sono conseguenza di un’eccessiva peristalsi intestinale (i naturali movimenti dell’intestino): il chilo (il cibo che ha ormai attraversato lo stomaco) attraversa troppo rapidamente l’intestino, che a sua volta non è in grado di assorbire l’acqua.
Attacchi di feci molli o liquide sono un fenomeno comune. Questa evenienza può manifestarsi con alcune caratteristiche:
- Crampi e dolori addominali;
- Evacuazioni molto frequenti, almeno tre al giorno;
- Alterazioni della qualità delle feci (appariranno poco formate: liquide o semiliquide).
- Aumento della quantità delle feci (>200 g/dì).
A seconda della frequenza e della durata del disturbo parliamo di diarrea o dissenteria (link a disturbo).
Quali condizioni possono causare episodi di feci molli o liquide?
Le cause alla base del disturbo possono essere molteplici: infettive (virali o parassitarie) o esogene.
La diarrea acuta infettiva può essere provocata da:
- Infezioni virali: i cosiddetti virus intestinali come Rotavirus e Adenovirus (soprattutto nei bambini), Enterovirus e Coronavirus, per citare i più comuni, sono la causa delle gastroenteriti virali ad oggi note
- Infezioni batteriche: in questo caso parliamo di intossicazioni (es. da Staphylococcus aureus, Clostridium botulinum ecc.), ovvero di assunzione di tossine batteriche elaborate al di fuori dell’organismo. Frequentemente le infezioni batteriche colpiscono le persone che viaggiano in Paesi dalle condizioni igieniche precarie, e in cui è possibile ingerire acqua o alimenti contaminati; questa condizione è nota come “diarrea del viaggiatore”.
- Parassitosi: comunemente detti “vermi intestinali”, protozoi ed elminti sono molto frequenti nei bambini
- Infezioni micotiche: come la Candida Albicans, che provoca la cosiddetta “candida intestinale”
Quando non provocate da parassiti, infezioni o malattie intestinali, le feci molli possono dipendere da cause esogene o endogene.
Tra le principali cause esogene, vi è il consumo di:
- lassativi
- alimenti dietetici, caramelle e sciroppi contenenti sorbitolo, mannitolo, xilitolo ecc.
- farmaci
- Sbalzi improvvisi di temperatura
Le principali cause endogene includono invece:
- Intolleranze alimentari
- Squilibri ormonali [2]
- Alterazioni della tiroide [3]
- Patologie a carico del fegato [4]
Come arginare e prevenire episodi di feci molli o liquide?
Quando le feci sono liquide, fondamentale sarà reintegrare i liquidi persi per via dell’eccessiva emissione di feci, riconducendo il nostro intestino alla consueta regolarità.
In caso si tema una infezione di origine virale, il medico consiglierà inoltre un test per la ricerca dell’antigene che si suppone provocare questo e gli altri sintomi solitamente connessi alle infezioni virali. Per via dell’elevata trasmissibilità dei virus, saranno inoltre consigliati, se possibile, l’isolamento, il riposo e l’assunzione di combinazioni specifiche di probiotici.
Se diagnosticate, le parassitosi andranno invece combattute con specifici farmaci antiparassitari, sempre associati all’utilizzo di probiotici e fermenti lattici, per il riequilibrio della flora intestinale.
Per gli episodi di diarrea provocati da farmaci, squilibri alimentari o in tutti gli altri casi in cui non vi siano indicazioni terapeutiche precise, sarà importante, oltre a mantenere una corretta idratazione, riequilibrare la flora batterica attraverso l’utilizzo di probiotici e correggere l’alimentazione.
Ecco come agire:
- Evitiamo cibi e bevande ad azione irritante e lassativa. Fino a quando c’è diarrea sarà importante rinunciare a caffè, prodotti lattiero-caseari e prodotti alimentari grassi, fritti, molto salati, ad alto contenuto di fibra, di zuccheri e dolcificanti.
- Introduciamo nella dieta alimenti leggeri e nutrienti, con i primi miglioramenti. È possibile aggiungere alimenti teneri come ad esempio banane, riso, patate lesse, dall’azione remineralizzante, pane tostato, cracker, carote cotte, pollo al forno senza pelle o grasso, alimenti riequilibranti e facilmente digeribili.
- Non saltiamo i pasti e non abbuffiamoci. Consumiamo pasti moderati e regolari, per non aggravare ulteriormente la situazione intestinale.
Come prevenire episodi di diarrea?
- La diarrea è spesso causata da un’infezione batterica o da una gastroenterite virale. È possibile ridurre il rischio di ammalarsi mantenendo elevate le condizioni igieniche:
- Lavare accuratamente le mani con acqua e sapone dopo essere andati in bagno e prima di mangiare o toccare cibo.
- Igienizzare a fondo i sanitari, per evitare di esporre al contagio i propri familiari, in caso di influenza intestinale;
- Evitare di condividere asciugamani, tovaglioli, posate, bicchieri con altri membri della famiglia.
Inoltre, occhio alla diarrea del viaggiatore. È importante porre attenzione all’igiene nell’assunzione di cibo e acqua durante i viaggi verso Paesi con condizioni igieniche scarse. Evitiamo di bere l’acqua del rubinetto, perché potenzialmente non sicura, e di mangiare frutta e verdura cruda. Prediligiamo l’acqua delle bottigliette e preferiamo pietanze cotte.
20 settembre 2020 – aggiornato 23 agosto 2023
[1] SJ. Lewis, KW. Heaton, Stool form scale as a useful guide to intestinal transit time, in Scand J Gastroenterol, vol. 32, n. 9, (1997 Sept), pp. 920-924 DOI:10.3109/00365529709011203
[1] SJ. Lewis, KW. Heaton, Stool form scale as a useful guide to intestinal transit time, in Scand J Gastroenterol, vol. 32, n. 9, (1997 Sept), pp. 920-924 DOI:10.3109/00365529709011203
[2] He S, Li H, Yu Z, Zhang F, Liang S, Liu H, Chen H, Lü M. The Gut Microbiome and Sex Hormone-Related Diseases Front Microbiol. (2021 Sep) 28;12:711137 DOI: https://doi.org/10.3389/fmicb.2021.711137
[3] Virili C, Centanni M. The role of microbiota in thyroid hormone metabolism and enterohepatic recycling. Mol Cell Endocrinol. (2017 Dec) 15;458:39-43 DOI: 0.1016/j.mce.2017.01.053
[4] Giuffrè, M., Campigotto, M., Campisciano, G., Comar, M., Crocè, L.M., A story of liver and gut microbes: how does the intestinal flora affect liver disease? A review of the literature Am J Physiol Gastrointest Liver Physiol (2020), 318(5):G889-G906 DOI: https://doi.org/10.1152/ajpgi.00161.2019