DISBIOSI INTESTINALE

Quando il naturale equilibrio fra i microorganismi presenti nel nostro intestino viene a mancare, si verifica uno stato di disbiosi, anche detto dismicrobismo intestinale. 

Il termine disbiosi fu introdotto per la prima dal medico tedesco Alfred Nissle oltre un secolo fa, per definire “una condizione in cui la flora intestinale normale è alterata”.

Cosa è la disbiosi? Conosciamo meglio questa condizione

Il nostro intestino è popolato da una moltitudine di microrganismi, in parte buoni e in parte potenzialmente dannosi, in equilibrio tra loro e con il nostro organismo. La disbiosi intestinale è una condizione di squilibrio microbico causata da un aumento eccessivo di una certa popolazione batterica già presente.

Cos’è e quale ruolo riveste la microflora intestinale

La flora batterica intestinale svolge un ruolo importante nella salute dell’organismo, partecipando a funzioni essenziali come la digestione, l’assorbimento dei nutrienti, la sintesi di ormoni (ormoni sessuali come estrogeni e testosterone, ormoni tiroidei e l’insulina), la produzione di vitamine B2, B3, B6, B12 e K. Inoltre un microbiota intestinale ricco e in salute:

 

  • stimola il sistema immunitario
  • agisce come una barriera contro le infezioni, producendo sostanze protettive
  • mantiene la regolare funzionalità intestinale
  • contribuisce ad attivare diverse funzioni metaboliche
  • assimila importanti minerali, come calcio, magnesio e ferro.

 

 

La disbiosi intestinale: quando la microflora perde il controllo

Pur ricoprendo un ruolo cruciale nel garantire il benessere generale dell’individuo, la flora batterica intestinale è facilmente soggetta ad alterazioni, temporanee o permanenti e con conseguenze più o meno gravi. Ciò accade ogni qualvolta si verifica una delle seguenti condizioni:

 

  • Eccesso di patobionti. Alcuni batteri potenzialmente patogeni (patobionti) che normalmente colonizzano il nostro intestino possono proliferare in modo anomalo, provocando disturbi o patologie di varia natura.
  • Riduzione delle specie batteriche benefiche. È il fenomeno contrario. Una perdita significativa dei batteri buoni normalmente presenti nella flora intestinale può dare luogo a disbiosi di varia intensità.
  • Riduzione della diversità batterica (riduzione della ricchezza e dell’abbondanza delle specie di microrganismi che compongono il microbiota). Dieta poco bilanciata, scorretto stile di vita, terapie farmacologiche sono solo alcune delle cause di riduzione della diversità batterica e quindi dell’insorgenza di disbiosi.

Le cause della disbiosi intestinale

I fattori che possono alterare la composizione della flora intestinale in età adulta sono differenti:

  • Tipo di alimentazione: un’alimentazione a base di cibi molto processati, zuccheri raffinati e grassi animali, non è mai una buona opzione. Al contrario, una dieta di tipo mediterraneo, a base di fibre e proteine di origine vegetale, contribuisce a mantenere una biodiversità batterica molto elevata.
  • Fattori ambientali: diversi studi suggeriscono che l’inquinamento atmosferico è associato all’alterazione del microbiota intestinale e del suo ruolo nel metabolismo lipidico [1]
  • Stress
  • Assetto ormonale: il microbiota intestinale è in grado di secernere ormoni, ma anche di reagire agli ormoni prodotti dall’organismo e regolare i livelli degli ormoni nel sangue. È per questo che eventi che comportano una alterazione ormonale importante come gravidanza, menopausa e periodo premestruale nella donna o pubertà e andropausa nell’uomo spesso si accompagnano a disbiosi e disturbi gastrointestinali
  • Terapie farmacologiche: farmaci a base di corticosteroidi, antibiotici, immunosoppressori, chemioterapici o antinfiammatori non steroidei contribuiscono ad alterare la microflora intestinale
  • Intolleranze alimentari
  • Infezioni (di origine batterica, virale o parassitosi)
  • Malattie croniche come il diabete e la celiachia
  • Cattive abitudini come fumo, alcool e sedentarietà
  • Cambi di stagione

Le cause della disbiosi intestinale nei bambini

Nei bambini, in particolar modo nei lattanti, la microflora intestinale è particolarmente delicata e soggetta a frequenti alterazioni. Le cause di disbiosi a cui può andare incontro un individuo adulto sono particolarmente rilevanti nei soggetti in età pediatrica, la cui flora batterica non è solo in assestamento ma anche conseguenza di parto e allattamento. È ormai noto alla comunità scientifica che il parto naturale e l’allattamento al seno contribuiscono a creare una microflora più ricca e variegata. Al contrario, i bambini nati da parto cesareo e allattati al biberon, presentano uno sviluppo più rallentato della popolazione batterica intestinale e pertanto possono incorrere più facilmente in episodi di disbiosi. Per approfondire i temi relativi a bambini e benessere intestinale, ascolta il nostro podcast AhiaHoilmaldipancia!

I sintomi della disbiosi intestinale

La disbiosi intestinale è alla base di tutti i disturbi che riguardano l’intestino. Pertanto i sintomi possono variare a seconda della causa e della gravità della condizione. In caso di disbiosi potremmo accusare:

 

 

Tuttavia un microbiota alterato è correlabile anche a sintomi non prettamente gastrointestinali, quali:

 

  • Mal di testa [2]
  • Stanchezza e affaticamento
  • Alterazioni dell’umore: la disbiosi può alterare la produzione di serotonina [3], un neurotrasmettitore che regola l’umore e il dolore.
  • Ansia e disturbi del sonno: la disbiosi può alterare la produzione di melatonina, un ormone che regola il ciclo sonno-veglia. [4]
  • Eczema
  • Candidosi
  • Obesità o alterazioni non volute del peso corporeo [5]

Quali rimedi per contrastare la disbiosi intestinale?

Il primo passo nel trattamento del dismicrobismo intestinale è l’individuazione, non sempre agevole, e la conseguente rimozione dei fattori che aggravano la crescita dei batteri nocivi. I rimedi al dismicrobismo intestinale possono includere:

  • Riduzione dell’assunzione di antibiotici: se la disbiosi è causata dall’assunzione di antibiotici, è importante ridurre o interrompere il trattamento.
  • Modifica della dieta: una dieta ricca di fibre e povera di cibi trasformati può aiutare a ripristinare la flora batterica intestinale. In caso di intolleranze o allergie alimentari, sarà opportuno seguire, previo consulto di medico e nutrizionista, una dieta ad eliminazione che sfiammi l’intestino.
  • Integratori alimentari: gli integratori alimentari contenenti probiotici, prebiotici e simbiotici possono aiutare a ripristinare la flora batterica intestinale. Il dosaggio dipenderà dalla gravità della disbiosi, mentre la durata del trattamento non potrà essere inferiore alle 3-4 settimane.

Come prevenire la disbiosi intestinale

Per prevenire l’insorgenza di una condizione di disbiosi intestinale è necessario fare attenzione a tutti quegli elementi che fanno parte di abitudini sane.

  • Le sane abitudini alimentari, sono senz’altro uno dei primi fattori di prevenzione della disbiosi intestinale. Evitiamo cibi pesanti o irritanti, come dolci, fast food, fritti e in generale tutti gli alcolici. Beviamo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, per idratarci e favorire l’evacuazione.
  • Manteniamo uno stile di vita attivo, facendo un po’ di attività motoria che contribuisce a stimolare il transito intestinale.
  • Limitiamo l’utilizzo di antibiotici allo stretto indispensabile.
  • Integriamo nella dieta probiotici e fermenti lattici, batteri vivi e vitali, ad azione benefica, che agiscono sulla microflora garantendone uno stato di equilibrio. Assumere prodotti che contengono probiotici in quantità e specie diverse è fondamentale: maggiori sono la varietà e la diversificazione delle specie, più probabile sarà la colonizzazione dell’intestino.

  • [1] Feng J, Cavallero S, Hsiai T, Li R – Impact of air pollution on intestinal redox lipidome and microbiome . Free Radical Biology and Medicine Volume 151 (2020). DOI: https://doi.org/10.1016/j.freeradbiomed.2019.12.044
  • [2] Crawford J, Liu S, Tao F – Gut microbiota and migraine. Neurobiol Pain. (2022 Apr 9);11:100090. DOI: 10.1016/j.ynpai.2022.100090
  • [3] Stasi C, Sadalla S, Milani S. The Relationship Between the Serotonin Metabolism, Gut-Microbiota and the Gut-Brain Axis. Curr Drug Metab. 2019;20(8):646-655. DOI: 10.2174/1389200220666190725115503
  • [4] Matenchuk BA, Mandhane PJ, Kozyrskyj AL – Sleep, circadian rhythm, and gut microbiota. Sleep Med Rev. 2020 Oct;53:101340. DOI: 10.1016/j.smrv.2020.101340. Epub 2020 May 13. PMID: 32668369
  • [5] Gomes AC, Hoffmann C, Mota JF – The human gut microbiota: Metabolism and perspective in obesity. Gut Microbes. 2018 Jul 4;9(4):308-325. DOI: 10.1080/19490976.2018.1465157. Epub 2018 May 24. PMID: 29667480; PMCID: PMC6219651
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